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19 set 2025
Neutralità climatica e digitalizzazione: la sfida
Possibilità e ostacoli per raggiungere il risultato

La neutralità climatica è un obiettivo ambizioso che, grazie ad azioni politiche mirate e all’impiego di tecnologie digitali all’avanguardia, diventa ogni giorno più accessibile. Ma quali sono le possibilità e gli ostacoli che la digitalizzazione incontra nel percorso verso il livello “zero” di emissioni?
A che punto siamo…
Negli ultimi anni, il surriscaldamento è oggetto di un dibattito mondiale che coinvolge da vicino politica, economia e società e impatta negativamente su tutti gli aspetti della vita, pubblica e privata. Il problema ambientale è causato dalle emissioni di gas a effetto serra, aumentate progressivamente dalla rivoluzione industriale con un picco nel periodo post-bellico, caratterizzato dal boom economico e la società dei consumi. Nonostante, dopo la Convenzione ONU sul Clima (1992), il Protocollo di Kioto (1997) e l’Accordo di Parigi (2015), molti Paesi a livello globale abbiano attuato strategie di riduzione delle emissioni che stanno portando a risultati significativi, non basta ancora per mantenere il riscaldamento della Terra sotto i +1,5°C.
L’obiettivo della neutralità climatica
Il concetto di neutralità climatica è strettamente legato a quello di surriscaldamento, in quanto rappresenta una delle principali strategie per contrastarlo. Per limitare il riscaldamento entro i parametri stabiliti, le emissioni dovrebbero quasi dimezzarsi entro il 2030 (-45%), per raggiungere emissioni “zero” nel 2050, un obiettivo a lungo termine che richiede cambiamenti strutturali e politici che partono dal basso, dai gesti quotidiani dei cittadini comuni all’uso sostenibile delle risorse, con investimenti concreti nelle rinnovabili.

Il ruolo della digitalizzazione
La digitalizzazione gioca un ruolo chiave nel raggiungimento della neutralità climatica, perché permette il monitoraggio delle emissioni, l’ottimizzazione dei consumi energetici e, quindi, la riduzione dell’impatto dell’uomo sull’ambiente, grazie alla scelta di mezzi e percorsi sostenibili.
I vantaggi
Le tecnologie impiegate per il monitoraggio delle emissioni vengono utilizzate per la misurazione diretta, la modellazione dei dati e la verifica dei progressi. In ambito industriale, nell’agricoltura e nel settore della mobilità urbana, i sensori ambientali, smart meter e strumenti IoT permettono di misurare le emissioni in tempo reale e in modo dettagliato. L’ausilio di piattaforme digitali permette di elaborare grandi volumi di dati per analisi, modelli previsionali e reportistica.
Sul fronte dell’ottimizzazione dei consumi, invece, l’intelligenza artificiale e il Machine Learning permettono di ridurre sprechi di energia e di gestire le reti elettriche intelligenti (smart grid), integrate con tecnologie digitali, per rendere la distribuzione dell’energia più efficiente e sostenibile.

Gli ostacoli
Ma la digitalizzazione incontra anche dei limiti nel percorso verso la neutralità climatica. Le infrastrutture digitali, infatti, consumano grandi quantità di energie e risorse. L’impiego di una quantità sempre maggiore di dispositivi e servizi digitali implica un aumento della domanda di elettricità che, se non proveniente da fonti rinnovabili, rischia di portare a un aumento delle emissioni anziché alla loro riduzione.
Un altro problema è legato allo smaltimento dei rifiuti elettronici che genera emissioni indirette, inquinamento da metalli pesanti e, infine, lo sfruttamento di materie prime rare. Inoltre, la distribuzione disomogenea delle tecnologie genera non solo un divario tecnologico ma anche climatico, in quanto i Paese in via di sviluppo continueranno ad adottare soluzioni ad alte emissioni. Il rischio è quello di sovrainvestire nella digitalizzazione a fronte di un beneficio climatico sproporzionato e quasi inutile per il risultato ambito.
La soluzione
Per ovviare agli ostacoli e lavorare per la neutralità climatica è necessario investire su sistemi digitali alimentati da energie rinnovabili, progettare dispositivi elettronici più duraturi, fatti di materiali riciclati o riciclabili e facili da smaltire, garantire un accesso equo alla tecnologia e sviluppare soluzioni digitali orientate alla riduzione delle emissioni.
Il contributo di Infologix
Le soluzioni progettate e sviluppate da Infologix rispondono in buona parte a queste caratteristiche. Il design del Prologix Hardware, così come quello del Proscreen, è sostenibile, perché garantisce una vita media più lunga dei prodotti. Il case, infatti, è realizzato in alluminio, 100% riciclabile e resistente.