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30 apr 2025
Intelligenza Artificiale e imprese: quali vantaggi?
Riflessioni in occasione della Festa dei Lavoratori

L’intelligenza artificiale è uno strumento tecnologico progettato per automatizzare e supportare specifiche attività che, normalmente, richiederebbero l’intervento umano, sia in ambito sociale che culturale ed economico. In relazione alle imprese, l’IA può offrire percorsi di vendita più fluidi e ottimizzati, facilitare la manutenzione dei macchinari, aumentare la produttività e la qualità, migliorare i servizi e ridurre i consumi energetici.
Un breve excursus storico
Le prime applicazioni dell’IA risalgono al ventennio ’50-’70. Allora lo strumento era a uno stato embrionale e veniva utilizzato in ambiti industriali di nicchia, iniziando a influenzare la progettazione e l’automazione. Nei vent’anni successivi comincia a diffondersi come strumento tecnico in ambiti molto specifici come la produzione, la diagnostica e la logistica, entrando nelle fabbriche come supporto decisionale. Il rapido processo di digitalizzazione ha portato negli ultimi decenni a un’accelerazione dell’avanzata dell’intelligenza artificiale che dopo il 2015 è entrata massicciamente nel mondo del lavoro ed è passata da essere uno strumento tecnico a collega virtuale o co-creatore.
Come l’IA sta condizionando il mondo del lavoro
L’impiego dell’IA nel mondo del lavoro è un fattore di cambiamento profondo nel modo in cui le imprese lavorano, decidono, producono e si relazionano. Innanzitutto l’intelligenza artificiale viene usata per automatizzare i processi di analisi dati; capace di analizzare una grande quantità di informazioni, è in grado di fornire insight strategici, fornendo supporto in fase decisionale. Impiegata in ambito produttivo e logistico, è capace di pianificare i percorsi, gestire le scorte e ottimizzare le operazioni di produzione al fine di ridurre costi e sprechi e di migliorare l’efficienza.

Ma l’avvento dell’IA ha anche dato slancio alla nascita di nuove figure professionali, come il Data Scientist e il Machine Learning Engineer, e ha ridefinito le competenze, portando a un evoluzione dei ruoli esistenti. Le skill più richieste a queste nuove figure sono la combinazione di tecniche, trasversali e ibride e uniscono tecnologia, comunicazione, creatività e pensiero critico.
Intelligenza Artificiale nelle fabbriche
L’AI for Manufacturing, ovvero l’intelligenza artificiale applicata alle macchine, sta rivoluzionando il modo di produrre, gestire e innovare nei contesti industriali.
Pro…
La manutenzione predittiva, ad esempio, permette di prevedere i guasti prima che si manifestino, comportando un numero inferiore di fermi macchina, costi minori di riparazione e una maggiore durata degli impianti. Il machine learning, l’IoT e la robotica avanzata trasformano la fabbrica in una smart factory intelligente, capace di prendere decisioni in tempo reale e di adattarsi al mutare delle situazioni. E, ancora, gli avanzati sistemi di BI consentono di raccogliere, visualizzare e interpretare una grande moltitudine di dati in real time per prendere decisioni rapide ed efficaci. L’AI, quindi, permette di incrociare dati, persone e macchine, convertendo il plant produttivo in un sistema interconnesso e reattivo.

…e contro
Nonostante il potenziale dell’IA, il suo utilizzo può portare a una riduzione della domanda di forza lavoro in alcune aree in cui, dunque, diventa ancora più importante affinare le competenze acquisite e svilupparne di nuove, soprattutto digitali. In questo contesto il gap tra chi ha competenze digitali e chi no risulterà ancora più ampio, aumentando le disuguaglianze professionali. A bloccare gli investimenti nell’IA, c’è anche l’altro costo iniziale che non tutte le aziende si possono permettere.
La situazione delle PMI in Italia
Per le PMI italiane, che costituiscono circa il 90% del tessuto produttivo del Paese, l’IA rappresenta una grande opportunità e, al contempo, una sfida culturale, organizzativa e strategica. Le piccole e medie imprese, infatti, perlopiù familiari e connotate da una forte identità territoriale, sono tendenzialmente poco avvezze alla digitalizzazione e, spesso, non hanno le competenze per approcciarsi alle nuove tecnologie in modo costruttivo.
L’adozione dell’intelligenza artificiale è spesso frammentaria e graduale, concentrata su problematiche concrete e soluzioni limitate, oltre che percepita come “fredda” in un contesto in cui prevale la cultura del lavoro artigianale e manuale.

Solo poche PMI stanno sperimentando l’AI generativa, mentre sono sempre di più quelle che si avvicinano allo strumento grazie a bandi pubblici, consorzi digitali e collaborazioni con start-up tecnologiche. Da qui si evince la necessità di creare una solida rete di partnership tra imprese, associazioni di categoria, ecc., al fine di sfruttare le potenzialità dello strumento ed essere competitivi sul mercato.